venerdì, 19 Aprile 2024

Voto fuorisede, no alle urne ad ottobre: si lavora per politiche ed europee

Sarebbero "insormontabili" i problemi tecnici per attuare la legge che garantisca la possibilità di votare altrove agli studenti fuorisede.

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Alle elezioni regionali e alle amministrative di ottobre gli studenti fuorisede non potranno votare nel paese dove studiano.

Nulla da fare quindi per la proposta di legge depositata lo scorso aprile e redatta dai costituzionalisti Curreri e Bin, su impulso del Collettivo Valarioti, posta all’esame della Commissione affari costituzionali.

Il testo normava la predisposizione di un sistema di voto che potesse consentire alle cittadine e ai cittadini fuori sede di poter esprimere il proprio suffragio nelle Prefetture della Provincia di domicilio.

Il “no” è arrivato dopo una riunione informale tra i membri della Commissione e i  rappresentanti del Ministeri dell’Interno, capeggiati dal sottosegretario Ivan Scalfarotto.

Secondo questi ultimi, il Viminale incontrerebbe dei problemi tecnici “insormontabili” per poter attuare questa legge anche se fosse approvata dal Parlamento.

Intanto l’organizzazione no profit The Good Lobby ha aperto una petizione a favore della proposta di legge, che ha raggiunto 18.075 firme.

In Italia si stima infatti che siano quasi 2 milioni le persone alle quali viene sistematicamente preclusa la possibilità di esercitare il diritto di voto.

Questo avviene soprattutto tra giovani della fascia di età tra i 18 e i 35 anni che si spostano per motivi di studio o di lavoro e che provenendo principalmente dalle regioni del Sud, sono impossibilitati a raggiungere le urne in breve tempo.

La speranza adesso è destinata alle le future elezioni politiche, europee e per i referendum.

A sostegno della petizione anche Casa Surace aveva dato il proprio contributo :

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