Proseguono senza sosta le indagini riguardo la tragedia della funivia di Mottarone, ed entra in gioco l’ipotesi dell’errore umano.
A dirlo è il procuratore capo di Verbania Olimpia Bossi: “L’errore umano fa parte degli accertamenti che devono essere fatti, non è riscontrabile a occhio nudo da un video che non ha neanche una qualità eccelsa. Tutto è stato coperto e repertato e sarà a disposizione dei consulenti tecnici, non prima non tocchiamo niente”.
Anche l’impianto di videosorveglianza della funivia è stato posto sotto sequestro dalla procura di Verbania. “Le telecamere riprendono arrivo e partenza, ma non risultano esserci immagini riprese dall’interno della cabina precipitata, anche se non mi sento di escluderlo; logica vorrebbe che si è spezzato il cavo e l’impianto frenante non ha funzionato, ma può anche essere il contrario, lo dovranno stabilire i consulenti”, dice ancora la Bossi,
“Dobbiamo avere il quadro completo ed esaustivo di tutti i soggetti giuridici che a vario titolo sono interessati alla gestione o alla revisione dell’impianto. C’è l’ente proprietario, che deve essere ancora chiarito se è ancora la Regione Piemonte o se è avvenuto il passaggio al Comune di Stresa e in che modo, c’è la società che gestisce l’impianto, Ferrovie del Mottarone, ci sono le società che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione dell’impianto nel biennio 2014-2016 e c’è una società incaricata della revisione annuale. L’ultima ci risulta sia stata effettuata nel novembre 2020, le aziende coinvolte sono più di una”.
Marco Gabusi, assessore ai Trasporti della Regione Piemonte ricostruisce così la dinamica dell’incidente: “Ci sono due sistemi frenanti che devono agire se purtroppo capita una cosa di questo genere. Se il sistema frenante non si aziona la cabina torna indietro, si calcola lo abbia fatto a oltre cento chilometri orari. In corrispondenza del pilone non dovrebbe esserci stato nessun urto, ma la pendenza che cambia a quella velocità ha fatto da trampolino e la cabina è saltata per aria a centro chilometri orari, facendo un volo di 54 metri, e poi è ancora rotolata per qualche decina di metri”.
Intanto, nulla da fare per un operatore Mediaset di Sesto San Giovanni: il 52enne si era avventurato sui sentieri che portano nei pressi della funivia, quando è stato stroncato da un malore. A renderlo noto è stato il 118 che, con il soccorso alpino piemontese, si è recato sul luogo per recuperare il corpo. Un arresto cardiaco che non ha lasciato speranza all’operatore, nonostante le tecniche di rianimazione cardiopolmonare effettuate sul posto dal personale del soccorso alpino della Guardia di Finanza.