Dopo soli nove mesi, il Mali rivive un nuovo colpo di Stato militare. Secondo fonti diplomatiche e governative, il presidente Bah Ndaw, il primo ministro Moctar Ouane e il ministro della difesa Souleymane Doucoure, sono stati sequestrati dai militari e portati forzatamente nel loro quartier generale nei pressi di Kati, non lontano dalla capitale Bamako.
“Stiamo seguendo da vicino gli eventi e rimaniamo impegnati a sostenere la transizione – twitta Minusma, la missione delle Nazioni Unite in Mali – Chiediamo calma e chiediamo il rilascio immediato e incondizionato del presidente e del primo ministro. Coloro che li detengono saranno ritenuti responsabili. Devono garantire il benessere dei detenuti”.
Ndaw e Ouane erano stati incaricati di supervisionare una transizione di 18 mesi al governo civile, prima delle elezioni legislative e presidenziali di febbraio 2022; lo scorso agosto, infatti, il Paese era stato teatro di un primo golpe militare che aveva rovesciato l’allora presidente Ibrahim Boubacar Keita. Il putsch sarebbe stato ordinato dagli stessi colonnelli coinvolti nel 2020, ma le loro intenzioni non sembrano essere chiare.
“I capi di Stato riuniti al Consiglio europeo chiedono l’immediata liberazione del presidente del Mali Bah Ndaw e del primo ministro Moctar Ouane”. Lo scrive su Twitter l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. “Saranno adottate sanzioni contro coloro che intralciano la transizione”, aggiunge il politico spagnolo