A seguito dell’appello di Kisan Ekta Morcha, la ‘voce ufficiale’ dei contadini indiani, migliaia di partecipanti sono in movimento dai territori dell’Haryana e del Punjab per unirsi alla protesta chiamata ‘Black Day’ che avverrà giovedì 26 maggio.
La protesta è stata indetta per esprimere il dissenso verso le tre leggi agricole approvate a fine 2020 dal Governo indiano, che secondo il collettivo “sfavorirebbero gli agricoltori e legittimerebbero le grandi aziende allo sfruttamento”. Le nuove leggi inoltre ridurrebbero l’impatto del MSP (Minimum Support Price), che salvaguarda gli agricoltori nel momento i cui i prezzi scendono durante una particolare stagione.
La manifestazione è iniziata il 26 novembre 2020 e vede l’adesione dei più importanti partiti dell’opposizione, i quali hanno sottoscritto un documento indirizzato al Premier Narendra Modi. Tra i firmatari Sonia Gandhi, la governatrice del West Bengal Mamata Banerjee, e i governatori di Tamil Nadu, (MK Stalin), Maharashtra (Uddav Thakeray), Jharkhand (Hernant Soru), oltre al leader Kashmiro Farooq Abdullah.
Kisan Ekta Morcha ha inoltre aperto una petizione su change.org per raccogliere le firme e sostenere la protesta.