“Non sono io che ho creato Bob Dylan, Bob Dylan è sempre esistito e sempre
esisterà. Bob Dylan c’era già quando ero bambino”.
Buon compleanno ragazzino dai capelli sempre in disordine con la chitarra in mano e l’armonica sulle labbra. Bob Dylan oggi compie 80 anni e con lui si festeggia anche la prima vera figura di cantautore, che ha inaugurato il filone del folk-rock.
Robert Allen Zimmerman
Il suo vero nome è Robert Allen Zimmerman, nasce il 24 maggio del 1941 a Duluth, nel Minnesota. A sei anni inizia a suonare il pianoforte. Già da ragazzino si interessò, quindi, al mondo della musica ed iniziò ad esibirsi nei locali che frequentava assiduamente. La sua passione lo portò a fare una scelta importante: lasciare il college per dedicarsi completamente alla musica. Una vita fatta di voce, accordi, note e chitarra. Un azzardo ben riuscito – si potrebbe dire – a distanza di quasi 70 anni, visto l’enorme successo di Dylan.
In realtà nella sua musica c’è sempre stata quella cultura che con la scuola aveva, apparentemente abbandonato; difatti iniziò a scrivere brani di protesta che diventarono degli inni per i diritti civili.
Bob Dylan
All’età di 21 fa uscire il suo primo album Bob Dylan (1962) e così, quel ragazzino ribelle che girò l’America solo e senza un soldo, decise che da quel momento quel nome avrebbe connotato la sua vita, malgrado quel disco prevalentemente fatto di cover, non avesse riscosso un grande successo.
Ma non ci volle molto. Un anno dopo, nel 1963, compose il suo secondo disco, The Freewheelin’ Bob Dylan. Un successo memorabile per il cantautore che, col suo brano pacifista Blowin’ in the Wind, ha lasciato un segno indelebile nel panorama folk-rock d’America.
Nel 1965 Dylan viene fischiato durante il suo primo storico concerto ‘elettrico’.
Dylan tra cinema e musica
Ha un ruolo minore nel film di Sam Peckinpah “Pat Garret e Billy the Kid” e nel 1985 partecipa alla registrazione di “We are the World” e al Live Aid di Bob Gedolf. Nel 1991 riceve il Grammy alla carriera.
Nobel per Dylan
Nel 2016 riceve il Premio Nobel per la Letteratura. I giurati lo hanno paragonato ad Omero, Ovidio e ai Romantici, lo hanno elogiato e premiato per aver creato, da solo, nuove espressioni poetiche nel contesto Americano. Ma anche in questa occasione è uscita la pragmatica del cantante: non era presente all’evento, Patti Smith era delegata a ritirare il premio al suo posto. Tutto, in Bob Dylan, è mitologia.