mercoledì, 24 Aprile 2024

Vaccini, Locatelli sulla terza dose: “Va fatta ma non sappiamo quando”

Il presidente del Css interviene alla 12esima Commissione Igiene e Sanità del Senato. Sui richiami di J&J ancora nessuna notizia.

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È assolutamente ragionevole che debba essere fatta una terza dose di vaccino, ma non è completamente stimabile quando dovrà essere raccomandata la somministrazione“. Così il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, che spiega quanto i tempi di osservazione dei soggetti immunizzati siano ancora limitati. “È ragionevole pensare che si vada dai 10 mesi in su, cioè per 10 mesi dovrebbe mantenersi la capacità protettiva dei soggetti vaccinati, ma è anche possibile che questo intervallo temporale venga prolungato“.

Durante il suo intervento alla 12esima Commissione Igiene e Sanità del Senato, Locatelli, parlando delle modalità di somministrazione dei vaccini a mRna, ha spiegato che “raccomandare un prolungamento nella somministrazione della seconda dose nella sesta settimana, tra 35 e 42 giorni, trova il suo razionale nel fatto che la seconda dose entro 42 giorni è stata riportata nel dossier fornito dalle aziende all’Ema e soprattutto non inficia l’efficacia delle risposta immunitaria, inoltre la prima somministrazione conferisce protezione dallo sviluppo della malattia Covid. Terzo pilastro, in uno scenario in cui c’è la necessità del Paese di coprire un elevato numero di soggetti, si configurano le condizioni in cui è prioritaria per la sanità pubblica e di coprire il maggior numero di soggetti possibili“.

Di fondamentale importanza è il confronto con il Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo, il quale aveva stimato che il prolungamento dell’intervallo fra la somministrazione della prima e seconda dose avrebbe incrementato fino a tre milioni il numero di persone che, entro il mese di maggio, avrebbero potuto ricevere la prima inoculazione. “L’ultimo pilastro è quello che è accaduto in altri Paesi dove gli eventi fatali, con l’allungamento, sono diminuiti“, conclude il presidente.

Sulla possibilità di un richiamo per il monodose Johnson & Johnson, Franco Locatelli chiarisce che la caratteristica di questo vaccino sta nei test compiuti dall’azienda su una popolazione che ha ricevuto una sola dose. “È possibile che studi mirati a testare un eventuale vantaggio incrementale fornito dalla seconda dose possano dimostralo, ma al momento non sono oggi disponibili“.

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