venerdì, 19 Aprile 2024

Ddl Zan, manifestazioni in tutta Italia: volano manganelli a Milano la Polizia carica i favorevoli

Mentre in molte città italiane si svolgevano sit in a favore della legge Zan, a Milano giovani manifestati sono stati allontanati dalle manganellate dei poliziotti mentre protestavano contro la contestazione delle associazioni pro vita.

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Non è ancora stato discusso in Senato e per il ddl Zan volano le manganellate. Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Rimini, Roma. Sabato la marea arcobaleno ha inondato le città italiane per manifestare a favore del disegno di legge contro omobitransfobia, misoginia e abilismo. Ma non sono mancati i cortei contrari alla sua approvazione.

Nel primo pomeriggio, un raduno promosso dai vertici di Pro Vita & Famiglia e Restiamo Liberi, è sfociata in violenza. Alcuni giovani, che intonavano cori contro Matteo Salvini e il senatore leghista Simone Pillon, sono stati allontanati dalla polizia in assetto antisommossa. Per dividere le due fazioni è stata usata la forza: le manganellate nei confronti degli studenti li hanno costretti a ritirare verso Piazza Fontana, dove si è svolto un sit in pacifico. Qualcuno è uscito dal contrasto con la testa sanguinante, altri due ragazzi hanno riportato delle contusioni alle gambe.

Alla manifestazione organizzata dai movimenti per la vita erano presenti anche il senatore leghista Matteo Salvini, la consigliera regionale Barbara Mazzali (Fratelli d’Italia) e l’assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato (FdI).

Tra gli striscioni che tuonavano “L’uomo è maschio, la donna è femmina. Non è religione, ma pura ragione”, è intervenuto Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia: “Le vere vittime del Ddl Zan saranno la libertà, le donne e i bambini. La libertà perché manifestazioni come queste saranno considerate legali o illegali a discrezione di un giudice. Le donne perché accadrà, come in Messico per esempio, che gli uomini si dichiareranno donne occupando così le quote rosa o gareggiando negli sport femminili come già sta accadendo. I bambini perché l’ideologia del gender, che per anni ci hanno detto non esistere, è teorizzata all’articolo 1 del testo di legge Zan. Fiore all’occhiello la Giornata contro l’omotransfobia da festeggiare nelle scuole di ogni ordine e grado. Noi restiamo liberi e questo è solo l’inizio delle nostre proteste”.

Nelle stesse ore si sono svolti raduni a favore del ddl in altre città italiane, da nord a sud.

“Non un passo indietro”. Anche nel capoluogo pugliese, nel rispetto delle norme anticovid, le associazioni LGBTQ+ e numerose sostenitrici della causa contro omobitransfobia, misoginia e abilismo, hanno aderito all’iniziativa.

Finalmente il Ddl Zan approderà in Senato, e noi ci stiamo mobilitando in tutta Italia per chiedere che venga approvato senza ulteriori modifiche. Questo testo è ciò che chiediamo da 30 anni, una legge che arriva già in ritardo”. Attiviste e attivisti si sono alternati raccontando la propria testimonianza, ricordando tristi episodi di violenza che negli ultimi mesi hanno riempito le pagine dei quotidiani. “Abbiamo visto e ascoltato storie di giovani cacciati di casa dai propri genitori – come nel caso di Malika, la 22enne toscana ripudiata dalla sua famiglia perché lesbica – di coppie malmenate in una stazione a Roma, solo perché si stavano baciando. È arrivato il momento di approvare questo disegno di legge“.

“Sappiamo bene che questo ddl di per sé non ridurrà le dinamiche di omotransfobia e patriarcato che determinano la violenza. Sappiamo bene che questa legge è necessaria, ma non è sufficiente. Una legge che rappresenta solo il primo passo verso la costruzione di una società sicura”, continua una delle attiviste organizzatrici dell’evento.

 

A Largo Giannella non c’erano solo Midex lgbti, Arcigay e Bari Pride; a perorare la causa si sono aggiunte Zona Franka, CITT, Link, l’Unione Atei e Agnostici Razionalisti (UAAR) di Bari e l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi). Tra le sostenitrici anche l’assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico: “È importante attivarsi, come in questa occasione, e continuare intanto ad agire ciascuno nel suo ruolo”.

Alla manifestazione romana erano presenti anche la senatrice Monica Cirinnà, il deputato Alessandro Zan, Jean Pierre Moreno – vittima dell’aggressione omofoba a Roma dello scorso 26 febbraio – e Vladimir Luxuria: “Vogliamo ribadire che questa legge è necessaria. Questa legge non mette il bavaglio a nessuno. Non a quelli che vogliono esprimere liberamente le proprie opinioni, che continueranno a poterlo fare sui temi che vogliono; ma sicuramente che non si possono esprimere insultando e incitando alla violenza” dice l’ex deputata.

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