giovedì, 28 Marzo 2024

False fatture e società fittizie: sequestrati beni per oltre 7 milioni di euro 33 persone nei guai

Indagati un imprenditore di Napoli e uno di Ravenna, utilizzate 33 persone e 28 società intestate a prestanome, giro d'affari fittizio per 100 milioni di euro.

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Società che esistevano solo su carta per emettere fatture per operazioni inesistenti: tre società e due imprenditori coinvolti in un complesso sistema di frode fiscale scoperto dalla Guardia di Finanza di Napoli. Lo rende noto l’ufficio stampa delle Fiamme Gialle con un comunicato arrivato in redazione.

Le Fiamme Gialle, sotto il coordinamento della Procura del capoluogo campano, hanno eseguito il sequestro preventivo di beni del valore di 7.400mila euro tra le province di Napoli, Ravenna, Piacenza e Caltanissetta. Le indagini sono partita da alert di rischio generati dal sistema postale di Napoli su anomalie nell’utilizzo di alcuni conti correnti.

Due imprenditori, un napoletano e un ravennate, operanti nel settore della carpenteria metallica, sono indagati per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti attuate attraverso la costituzione di numerose aziende di settore operanti su tutto il territorio nazionale, con commesse da imprese del nord Italia e dell’Est Europa.

Alle società reali ne venivano affiancate alcune costituite solo su carta per l’emissione delle fatture false. In questo modo, si creavano cospicui crediti IVA e un’abbattimento dell’imposizione fiscale mediante la contabilizzazione di costi inesistenti.

L’attività, iniziata nel 2010, è andata avanti fino al 2018, producendo oltre 100 milioni di euro di scambi commerciali apparenti, e utilizzando anche altre 33 persone e 28 società intestate a prestanome, ora coinvolti, a vario titolo, nella frode fiscale.

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