Dopo ore di proteste e negoziati, i 50 pescherecci francesi che da questa mattina stazionavano nelle acque dell’isola di Jersey, nel canale della Manica, hanno lasciato l’area. Sono gli stessi rappresentanti dei pescatori a dare la notizia.
La contestazione dei pescatori francesi nasce dal divieto d’accesso alle acque di pesca territoriali da parte del governo autonomo dell’isola britannica che si trova a 22 chilometri dalle coste della Normandia. Si tratta di un’interpretazione restrittiva del capitolo sulla pesca dell’accordo che sancisce il divorzio fra Regno unito e Unione europea.
Il Regno Unito ha infatti pubblicato un elenco di 41 navi francesi, su 344 richieste, autorizzate a pescare nelle acque dell’isola, prescrivendo inoltre una serie di nuovi requisiti che non sarebbero conformi con l’accordo (limiti imposti alla quantità di pescato per le navi straniere e alla tipologia di reti che possono essere utilizzate). Martedì, Annick Girardin, ministra francese del Mare, aveva detto all’Assemblea nazionale di Parigi che la Francia non avrebbe esitato a ricorrere a “misure di ritorsione” nei confronti dell’isola se l’amministrazione Johnson avesse continuato a limitare l’accesso dei pescatori alle acque territoriali. Infatti, a Jersey, la corrente elettrica viene fornita per il 95% proprio dalla vicinissima Francia: si tratta di un contratto che verrà meno nel 2026, anno in cui scadrà anche il periodo di transizione sulla pesca e che consentirà a Londra di bloccare definitivamente i pescherecci stranieri.
Secondo quanto riportato da Le Figaro, dopo le parole di Girardin, il presidente Macron ha inviato due motovedette per presidiare l’area intorno a Jersey; una misura adottata mercoledì anche dal premier inglese che, su richiesta del Chief Minister isolano John Le Fondé, per scoraggiare un qualunque sforzo di blocco, ha disposto la partenza delle navi da guerra HMS Severn e HMS Tamar.
Questa mattina, intorno all’isola si sono radunate anche una cinquantina di pescherecci: i francesi, sostenuti anche da alcuni isolani, hanno dato inizio ad una contestazione minacciando il blocco di St. Helier, capitale e principale porto.
La Commissione europea ha accusato Londra di non rispettare le disposizioni dell’accordo post Brexit sulla pesca. “Fino a quando non avremo ricevuto ulteriori giustificazioni dalle autorità britanniche, riteniamo che non debbano essere applicate”, fa sapere Vivian Loonela, portavoce della Commissione europea per il Green Deal Ue. “Facciamo appello alla calma e alla moderazione”.
Nelle ultime ore, i negoziati fra le autorità locali e i rappresentanti dei pescatori hanno portato al ritiro delle imbarcazioni francesi, mentre restano di pattuglia le due navi militari britanniche. Il ministro degli Esteri di Jersey, Ian Gorst, alla Bbc si dice soddisfatto dell’esito dei colloqui: “È davvero importante aver avviato un ritiro dall’escalation e dalle minacce sproporzionate innescatesi negli ultimi tre giorni”. Ha aggiunto poi che la trattativa sta permettendo ora a Francia e Gran Bretagna di “iniziare ad affrontare nel dettaglio le questioni tecniche” relative alle controversie sulla pesca.