Isabel Díaz Ayuso, leader del Partito Popolare, si riconferma presidente della Comunità Autonoma di Madrid. Con 65 seggi (il 44% dei voti) il centrodestra conquista più del doppio delle poltrone ottenute con la vittoria del 2019 (30). Una percentuale che non basta per governare da solo: servono altri quattro scranni.
È Vox a tendere la mano ad Ayuso: i neofascisti fanno un passo avanti rispetto alle ultime elezioni e ottengono 13 seggi (9%). Un aiuto che la presidente potrebbe non declinare, viste le dichiarazioni rilasciate, lo scorso marzo, durante un’intervista televisiva su Telecinco in cui, interrogata in merito alle critiche ricevute all’inizio della legislatura da un’ala della sinistra, ha risposto “Quando ti chiamano fascista sai che stai lavorando bene e che sei dalla parte giusta”.
Resta indietro il Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) del presidente Pedro Sànchez che scende perde ben 13 seggi (da 37 a 24 con solo il 16,8% dei voti). Il peggior risultato di sempre nella storia della Comunidad Autónoma.
Nella notte, insieme agli exit poll, arrivano anche le dichiarazioni di Pablo Iglesias, leader del partito di sinistra Unidas Podemos, che passa da 7 a 10 seggi (7,2%): “Lascio tutti i miei incarichi. Lascio la politica intesa come politica di partito e istituzionale. Continuerò a impegnarmi per il mio paese, ma non sarò un ostacolo per il rinnovamento della leadership che deve iniziare nella nostra forza politica”. L’ex vicepresidente del governo spagnolo nei giorni scorsi aveva confidato al Corriere della Sera “Non smetterò di interessarmi di politica, ma posso farlo come professore universitario o giornalista o semplice militante”.
Pp 44,58% – 65 seggi
Mas Madrid 16,99 – 24 seggi
PSOE 16,96% – 24 seggi
VOX 9,11% – 13 seggi
Unidas Podemos 7,25% – 10 seggi
Ciudadanos 3,54% – 0 seggi
Partido Animalista Contra el Maltrato Animal (PACMA ) 0,43% – 0 seggi