mercoledì, 24 Aprile 2024

Woody Allen, paura per le sorti del cinema: un nuovo film in programma

Spinta e innovazioni sono al base del concetto di film per Woody Allen.

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Alle 8 di mattina, Woody Allen, si racconta in una zoom dalla sua camera di Manhattan, per presentare il suo ‘Rifkin’s Festival’, in sala dal 6 maggio con Vision Distribution.

Parla di come il mondo del cinema sia cambiato a causa della pandemia, dell’amore per il cinema europeo, dell’importanza della sala, della sua antipatia per le serie tv e della paura per il futuro del cinema, che forse si vivrà d’ora in avanti solo nel salotto di casa e, infine, anche del nuovo film da girare a Parigi che ricorda Match Point.

“Penso che questo film sia solo vittima della pandemia” – annuncia Allen durante la sua intervista – “Quando è uscito molti distributori stavano fallendo perché le persone guardavano la tv a casa. C’è stato, insomma, un grande cambiamento nella distribuzione, ma abbiamo già ricevuto offerte e negli Stati Uniti sono convinto che alla fine si vedrà”,  e poi aggiunge “ho già pronta una sceneggiatura da realizzare a Parigi, ma la pandemia ha rovinato tutto. Non appena si ripartirà spero di poter tornare lì a girarlo. È un film di cui posso solo dire che guarda un po’ a Match Point”.

Durante l’intervista si fa accenno ai rapporti post pandemia, e lui con estrema serenità commenta dichiarando che tutto, secondo lui, ritornerà alla normalità e che le persone riprenderanno le loro abitudini di prima. Forse qualcuno preferirà lavorare da casa, ma avranno tutti gli stessi desideri, le stesse ambizioni, le stesse debolezze di prima.

Poi ritornando alla differenza tra cinema americano e europeo, esordisce dicendo: “Credo che la spinta principale di un film sia la sua innovazione, il tipo di realizzazione artistica. Il cinema negli States è rimasto immaturo, guidato com’è principalmente dal profitto. I film europei sono più avanti di quelli americani, sia nella tecnica cinematografica che nel soggetto”.

 

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