venerdì, 29 Marzo 2024

Roma, omicidio Vannini: la Cassazione confermate le condanne. La madre di Marco: “Giustizia è stata fatta”

Confermate le condanne: 14 anni di carcere per Antonio Ciontoli; 9 anni e 4 mesi per la moglie e per i due figli del Ciontoli.

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La Cassazione conferma la condanna a 14 anni di carcere per Antonio Ciontoli, accusato dell’omicidio volontario di Marco Vannini, avvenuto a Roma il 18 maggio 2015.

Respinto il ricorso della moglie, Maria Pezzillo e dei due figli di Ciontoli, Martina e Federico, a cui sono state confermate le condanne a 9 anni e 4 mesi. Trasformato, per loro tre, il concorso anomalo in omicidio volontario in concorso semplice, “attenuato dal minimo ruolo e apporto causale”, spiegano i giudici.

Applausi e urla di gioia hanno echeggiato fuori dagli uffici della Quinta sezione penale di Piazza Cavour. I genitori di Marco: “Finalmente giustizia è fatta”.

Marco Vannini, nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, fu colpito da un colpo di pistola, mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano. il 21enne venne portato al primo soccorso di Ladispoli a notte fonda, quasi due ore dopo essere stato colpito da un colpo di pistola sparato dall’arma che Ciontoli teneva in casa. Le sue condizioni, giunto in ospedale, erano ormai disperate: il proiettile aveva provocato gravi ferite interne.
Secondo le ricostruzioni, dopo il ferimento, i Ciontoli non fecero nulla per salvarlo mentre il ventenne urlava, preso dal panico per il dolore. Anzi, mentirono affermando che che Marco era inizialmente scivolato, e poi che aveva avuto un attacco di panico dopo uno scherzo, che si era ferito con un pettine.
La mamma di Marco, dopo la sentenza, dice: “Giustizia è fatta. Marco, riposa in pace”. Il padre aggiunge: “Domani potrò portare i fiori sulla sua tomba”.

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