mercoledì, 24 Aprile 2024

USA, dieci anni fa la morte di Osama bin Laden. Biden: “Come promesso non abbiamo dimenticato”

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Era la notte fra l’uno e il due maggio 2011 quando una squadra delle forze speciali statunitensi, i Navy Seals, uccisero in un edificio di Abbottabad, in Pakistan, il capo di al-Qaeda, l’uomo più ricercato del mondo e responsabile dell’attentato dell’11 settembre 2001: Osama bin Laden.

Dieci anni dopo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’epoca vice di Barack Obama, afferma fieramente: “Abbiamo mantenuto la promessa che avevamo fatto a tutti coloro che hanno perso qualcuno l’11 settembre, ovvero che non avremmo mai dimenticato”.

È del 14 aprile l’annuncio del ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan entro il ventennale dell’attacco terroristico che portò alla guerra più lunga nella storia degli States. Biden è fiducioso, l’esercito sta lasciando un territorio in cui “al-Qaeda è decisamente indebolita”; ma questo non è per il presidente il motivo per abbassare la guardia: “Continueremo a monitorare e distruggere ogni minaccia che emerge contro di noi in Afghanistan”.

Dopo la serie di attentati dell’11 settembre 2001, l’amministrazione Bush aveva risposto con una serie di operazioni militari in Medio Oriente e con l’invasione, il 7 ottobre dello stesso anno, dell’Afghanistan. L’obiettivo principale era quello di catturare Osama bin Laden, considerato il fomentatore e principale responsabile degli attacchi terroristici in cui persero la vita 2.977 persone.

Solo sotto la presidenza Obama, nel 2010, i servizi segreti americani trovarono una pista da seguire: due corrieri del leader jihadista che portarono, l’anno successivo, al famosissimo “Per Dio e per il paese, Geronimo, Geronimo, Geronimo. Geronimo E.K.I.A.”, il messaggio in codice lanciato via radio da uno dei militari che fece irruzione nell’edificio in cui fu ucciso bin Laden.

 

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