venerdì, 29 Marzo 2024

Concerto Primo Maggio a Roma, la Lega avverte Fedez: “No attacchi a politica e Vaticano”

I leghisti della Commissione Vigilanza Rai attaccano il rapper milanese che farà un monologo d'attualità sul palco del Concertone

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Fedez non si è ancora esibito sul palco del Concertone ed è già bersaglio della Lega in Commissione di Vigilanza Rai: “Se Fedez userà a fini personali il Concerto del Primo Maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento”.

Il rapper milanese, nelle scorse settimane, aveva usato i suoi canali social per sensibilizzare i suoi follower in merito al ddl Zan e alla sua mancata calendarizzazione (sbloccata il 28 aprile). Non si era lasciato sfuggire commenti sul presidente della Commissione Giustizia Andrea Ostellari e sul senatore Simone Pillon, noti per il loro ostracismo nei confronti del provvedimento contro omobitransfobia, misognina e abilismo.

“Con 945mila posti di lavoro persi in un anno e la disoccupazione giovanile al 33%, se davvero il signor Federico Leonardo Lucia deciderà di promuovere la propria figura attaccando Lega e Vaticano, sarà un insulto al 1° maggio. Non si usano i diritti dei lavoratori per promuovere la propria immagine e fare ulteriori profitti”, proseguono Massimiliano Capitanio (capogruppo della commissione), Giorgio Bergesio, Laura Cavandoli, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi.

Fedez, infatti, ha annunciato che sul palco allestito presso la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, ritaglierà un momento della sua esibizione per un monologo d’attualità.

“La Rai non può comprare interventi d’odio a scatola chiusa e non si invochi la censura, perché al rapper non mancano certo spazi per manifestare il suo pensiero, tra l’altro noto anche ai sassi. Viale Mazzini ha ancora qualche ora per rimediare, dopodiché la Lega si muoverà in tutte le sedi competenti. E i sindacati si ricordino che il lavoro appartiene a tutti, non lo si svilisca per regalare qualche like a un cantante milionario”. Un monito che ci riporta a Come Jim Morrison, la storica esibizione degli Elio e le Storie Tese il 1° maggio 1991.

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