Dopo un’attesa di 15 anni, avrebbero dovuto svolgersi il 22 maggio le elezioni palestinesi, ora rimandate a data da destinarsi, fino a quando non sarà possibile votare anche a Gerusalemme Est.
“Abbiamo deciso di rinviare il voto fino a quando non sia assicurata la partecipazione dei residenti a Gerusalemme est”, ha dichiarato Abu Mazen durante una riunione a Ramallah. Il partito Fatah, a cui Abu Mazen appartiene, aggiunge inoltre che si assumerà tutta la responsabilità e le dovute conseguenze della decisione.
Contrariati invece gli appartenenti al movimento politico di ispirazione religiosa, Hamas, secondo i quali la decisione del Presidente “non concorda con il consenso nazionale e il sostegno popolare”. Le elezioni avrebbero dovuto chiamare al voto la popolazione per definire la nuova spartizione dei 132 seggi del Consiglio legislativo di Ramallah.