venerdì, 29 Marzo 2024

Napoli, le ceneri del baby boss dentro un altare: 21 arresti per camorra

I Carabinieri hanno fatto rimuovere dall'altare i simboli dedicati al baby boss, Emanuele Sibillo a Napoli, arrestate 21 persone per Camorra.

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I carabinieri a Napoli hanno arrestato 21 persone per Camorra, ritenuti affiliati al clan “Sibillo”, uno dei gruppi camorristici del centro di Napoli, retto tra il 2013 e il 2015 dai fratelli Pasquale ed Emanuele Sibillo, della cosiddetta “paranza dei bambini”, giovanissimi, diventati a tempo di record baby killer e baby boss.

I Carabinieri hanno arrestato 21 persone, accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco con le aggravanti delle finalità mafiose.

Le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo erano all’interno di un altare in via Santissimi Filippo e Giacomo, al centro di Napoli, dove viveva la famiglia Sibillo. I militari hanno fatto rimuovere dall’altare i simboli dedicati al baby boss, ucciso all’età di 19 anni in un agguato a ridosso di Castel Capuano, in un vicolo soprannominato “vicolo della morte”, roccaforte della famiglia Buonerba, rivale dei Sibillo.

Momenti di grande tensione si sono verificati quando la famiglia Sibillo ha comunicato ai Carabinieri che si trattava di una proprietà privata. I militari hanno rimosso anche i “simboli della venerazione” lungo i Decumani di Napoli dopo l’omicidio di Emanuele Sibillo.

Nell’altare dedicato alla Madonna un’opera che raffigura la testa di Emanuele Sibillo, proprio davanti all’ingresso delle abitazioni. Nei Decumani sono perfettamente visibili, sui muri, le scritte inneggianti al clan e il simbolo del ‘baby boss’ ucciso, “ES17”.

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