Altre 25 persone, nigeriane come gli arrestati, risultano indagate per associazione di stampo mafioso, finalizzato al compimento di numerosi reati tra cui traffico di stupefacenti, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, truffe romantiche, truffe informatiche e riciclaggio, per un totale di quasi 100 capi di imputazione.
“Le indagini sono partite nel 2018, ricostruendo con puntiglio l’attività di questa organizzazione che risponde agli schemi dell’associazione mafiosa, ovvero dominio di un gruppo, imposizione del dominio con l’uso della minaccia della violenza, capacità di imporre le proprie regole – ha aggiunto -. ‘Black Axe’ è una confraternita universitaria nata negli anni ’50 con le migliori intenzioni anti razzista e anti-colonialista, per poi degenerare in organizzazione mafiosa. Quando si pensa alla mafia nigeriana non dobbiamo pensare solo a spaccio e prostituzione, è una organizzazione che ha metodi sofisticati di criminalità economica. Una mafia che sta compiendo un ulteriore passo dalla violenza deflagrante che incide sugli individui alla violenza sul sistema, perché questo è la criminalità economica. Nelle intercettazioni ha trovato conferma la consapevolezza propria pericolosità, la necessità di non dare nell’occhio, aspetto a cui attribuivano moltissima importanza”.