giovedì, 25 Aprile 2024

Green Pass, Garante Privacy al Governo: “Gravi criticità su trattamento e protezione dati”

Il Garante della Privacy ha inviato all'esecutivo una nota, la norma per la creazione e la gestione delle “certificazioni verdi” indicate nell'ultimo DPCM presenta criticità tali da poterne inficiare la validità e il funzionamento.

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Doccia fredda ieri pomeriggio per i fautori del Green Pass, il Garante della Privacy ha diramato un avvertimento formale al Presidente del Consiglio, a tutti i ministeri e agli altri soggetti coinvolti. Nel documento si legge: “La norma appena approvata per la creazione e la gestione delle certificazioni verdi, i cosiddetti pass vaccinali, presenta criticità tali da inficiare, se non opportunamente modificata, la validità e il funzionamento del sistema previsto per la riapertura degli spostamenti durante la pandemia. È quindi necessario un intervento urgente a tutela dei diritti e delle libertà delle persone”.

L’intervento del Garante rischia di confondere ancor più le idee: nel mirino sarebbe solo il documento previsto nel DPCM, necessario per gli spostamenti di regione in regione all’interno del territorio nazionale. E non i passaporti vaccinali per la libera circolazione fra i Paesi europei, un documento che vedrà la luce nei prossimi giorni e che permetterà ai cittadini europei di spostarsi più agevolmente all’interno dell’area Schengen.

Il Garante ha constatato che il decreto riaperture non garantisce una base normativa idonea per l’introduzione e l’utilizzo dei certificati verdi su scala nazionale, ed è gravemente incompleto in materia di protezione dei dati, privo di una valutazione dei possibili rischi su larga scala per i diritti e le libertà personali. La normativa viene criticata anche per l’utilizzo eccessivo di dati da esibire al momento del controllo, questo violerebbe il principio di minimizzazione.

 

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