giovedì, 28 Marzo 2024

Milano, protesta dei locali: niente cocktail sabato 24 aprile

La provocazione dei locali: non si vendono alcolici dalle 14 alle 19 di sabato 24 aprile. Troppo caos e sporcizia.

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Il Dpcm attualmente in vigore prevede la somministrazione di alimenti e bevande d’asporto. Siamo a Milano Sud, quartiere Santa Giulia, qui durante le ore pomeridiane del fine settimane si riversano centinaia di persone ammassate e senza alcun rispetto delle norme sul distanziamento sociale.

Da qui la provocazione dei locali: non si vendono alcolici dalle 14 alle 19 di sabato 24 aprile. Chi vuole, chiude: saracinesche del tutto abbassate. È un segno di protesta nei confronti della movida che riempie la cosiddetta promenade, l’isola pedonale intorno a via Cassinari. Non potendo consumare le bevande all’interno di bar e ristoranti, la gente si riversa lì, creando assembramenti.

Per questo l’allarme lanciato sui social da Andrea Sorrentino, titolare di So’ Garden Cafè. Il più penalizzato, perché le persone si concentrano proprio davanti al suo ingresso. Lo ha scritto, si legge, per chiarire: il suo locale non è la causa dell’affollamento, ma la prima vittima. “Portano alcolici comprati al supermercato, o da casa. Non sono miei clienti, non comprano da me. Abbiamo provato a chiedere di rispettare il distanziamento e di usare le mascherine, ma non siamo stati ascoltati”. All’inizio lo staff ha pensato anche a una sorta di security per monitorare il via vai. È cambiato poco: “Da tre sabati ci sono circa 300 persone ammassate sul viale. Se una mamma con passeggino vuole passare da qui non riesce”, spiega Sorrentino.

Dubbi sugli orari di chiusura delle attività: il problema cresce soprattutto nella fascia pomeridiana: “Non potendo bere la sera, anticipano l’orario. Se avessimo avuto una limitazione meno stringente – per esempio fino alle 21 – sarebbe stato più semplice”.

E alla folla si aggiunge il degrado: “Sigarette e bicchieri lasciati in giro, ma non solo. Il regolamento ci impone di non far entrare persone neanche se devono andare in bagno. Il risultato è che molti usano il retro del locale, dove ci sono le siepi, con disagio sia nostro che dei residenti. In alcuni casi li ho fatti entrare, pur di evitare sporcizia e a costo di rischiare una multa se fossero passate le forze dell’ordine”.

Dopo l’annuncio su Facebook, tutti gli altri locali della zona lo hanno seguito e nessuno sulla Promenade venderà alcolici nell’orario e nel giorno indicati. Un gesto spontaneo, in segno di solidarietà. Aderisce lo stesso minimarket sede dei rifornimenti alcolici del weekend. I potenziali clienti sono avvisati con un cartello: “Per il bene del quartiere in questo negozio sabato 24 aprile dalle 14 alle 19 non si vende alcol da asporto, affinché l’ordine pubblico torni alla normalità”. Lo hanno esposto anche Laura e Cristina, proprietarie del Shopping Plaza. “Abbiamo aderito per un discorso di solidarietà fra negozianti e nei confronti della zona. La situazione attuale non dipende da noi commercianti, perché ci impegniamo per rispettare le regole. È un gesto simbolico ma importante. Questo è un momento molto difficile per lavorare”, spiegano. “È un ulteriore problema oltre a tutti gli altri che abbiamo. Chiunque sia titolare di un bar o di un ristorante in questo momento è in ginocchio”. Da lunedì, con l’entrata in vigore del nuovo decreto, cambiano le cose: “Risponderemo per il comportamento dei nostri clienti”, chiude Sorrentino. “Se il distanziamento non verrà rispettato, sarà un problema che dovremo gestire noi. Ma sappiamo cosa dobbiamo fare”.

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