Perdite di fatturato intorno a 40milioni di euro, è la stima di Coldiretti Sardegna imputata alle chiusure per il covid19 dei 900 agriturismi sull’isola; il prolungamento di altri 15 giorni della zona rossa non sarà d’aiuto. Per Michelina Mulas, presidente di Terranostra Sardegna, l’agriturismo è un format di accoglienza che soddisfa tutti i requisiti e le esigenze post covid: “Sono garantite non solo le distanze sociali, ma si soddisfano anche i bisogni di aria pulita e contatto con la natura”.
“Stiamo pagando un prezzo altissimo”, commenta Sandro Dessì, proprietario di un agriturismo, “e spesso le perdite sono annebbiate dal bonus vacanza che se è vero che ci ha consentito di lavorare dall’altra lo abbiamo fatto senza liquidità, anticipando prodotti e servizi, senza contare la chiusura di tutte le attività didattiche”.
La peculiarità degli agriturismi è la posizione isolata rispetto alle città, sono caratterizzati da ampi spazi all’aperto, in cui è facile mantenersi a distanza di sicurezza per difendersi dal contagio, immersi nella natura. La conduzione familiare e spesso pochi posti letto, permettono di evitare l’assembramento, ma purtroppo non basta.