Questa volta è l’americano Lebron James, tra i migliori cestisti di tutti i tempi, a dire la sua sui social. Il tempo di un tweet ed è subito polemica. Il post di Lebron era contro il poliziotto coinvolto nell’uccisione di un adolescente afroamericana in Ohio, durante l’intervento per sedare un tentativo di aggressione. Il post è stato cancellato poco dopo, ma non è bastato.
Nel tweet Lebron ha allegato una foto dell’agente, la didascalia è stata impattante: “Yoùre Next#Accountability” (tu sei il prossimo #deve rispondere). Un messaggio in codice per suggerire che il poliziotto debba essere perseguito dalla giustizia come Derek Chauvin, l’agente condannato per l’uccisione di George Floyd.
Il post non è piaciuto ad alcuni politici repubblicani e sindacati di polizia che lo hanno definito “vergognoso ed estremamente incauto”. Il poliziotto avrebbe agito per impedire che l’adolescente accoltellasse un’altra donna, come si vede nel video della sua body cam.
LeBron ha reagito cancellando il post e giustificandosi dicendo che le sue parole erano state usate “per creare più odio”.
La sua dichiarazione chiarificatrice è stata: “Questo non riguarda un poliziotto, ma l’intero sistema, loro usano sempre le nostre parole per creare più razzismo. Ma io voglio disperatamente che chi sbaglia paghi”.
In questa dinamica ha incalzato anche l’ex presidente Donald Trump: “LeBron James dovrebbe concentrarsi sul basket invece che presiedere alla distruzione dell’Nba. Le sue affermazioni sono razziste, divisive, un insulto. Sarà anche un grande giocatore di basket ma non fa nulla per unire il Paese”