giovedì, 25 Aprile 2024

Recovery Plan e Pnrr, Draghi rilancia l’occupazione in Italia

Grazie all'attuazione di Recovery Plan e Pnrr la ripresa economica dell'Italia diventa sempre più vicina e concreta.

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Si terrà domani il Consiglio dei Ministri che avrà come oggetto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: 318 pagine con cui, ci si auspica, si riscriverà la storia della rinascita economica italiana.

Come anticipato nella bozza del Recovery Plan italiano, il progetto verterà su quattro importanti riforme di contesto: Pubblica Amministrazione, Giustizia, semplificazione della Legislazione e promozione della concorrenza.

Non per ultimi, “la modernizzazione del mercato del lavoro, il rafforzamento della concorrenza nel mercato dei prodotti e servizi e la riforma del fisco”, declinata persino in chiave ambientale, come dichiarato dallo stesso Draghi.

Quello che, tuttavia, sembra essere davvero rassicurante è che dalla sinergia di queste due macchine strategiche ne trarrà beneficio la ripresa economica del Paese: + 3,6% di occupazione entro il 2026.

Un dato che, come Draghi ha sottolineato nella bozza del Pnrr, è da intendersi come il risultato “di una più ampia e ambiziosa strategia per l’ammodernamento del Paese. Il Governo intende aggiornare e perfezionare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile; ambiente e clima; idrogeno; automotive. L’Italia deve combinare immaginazione e creatività a capacità progettuale e concretezza. Il governo vuole vincere questa sfida e consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale”.

Nel mirino delle riforme previste:

·         + 228mila posti come offerta per la prima infanzia (0-3 anni e 3-6 anni), con costruzione e ristrutturazione di spazi mensa per mille scuole e spinta verso il tempo pieno.

·         19,88 miliardi di investimenti complessivi per l’aumento dell’offerta di servizi nell’ambito scolastico.

·         Semplificazione e snellimento dell’apparato burocratico per le imprese, i cittadini e la PA, intervenendo in materia di leggi che ostacolano la legittima concorrenza, potenziando il Dipartimento di affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio e istituendo un “Ufficio per la razionalizzazione e semplificazione delle leggi e regolamenti“.

·         Digitalizzazione della burocrazia e dei servizi, come strumento per rendere le riforme in questione più permeabili al terreno pubblico.

·         “Normativa speciale sui contratti pubblici” e snellimento delle autorizzazioni per la realizzazione delle opere legate al Pnrr.

·         Rimozione degli ostacoli al superbonus in termini di autorizzazioni per il provvedimento Unico in materia Ambientale, fallimentare fino ad oggi proprio per ragioni legate alla complicatezza del sistema.

·         Fondi per migliorare la gestione della Città di Roma e delle sue attrazioni culturali e artistiche, preparandola ad eventi quali Ryder Cup 2022 e Giubileo 2025.

·         Leggi sulla concorrenza a scadenza annuale, come in vigore dal 15 luglio 2021 fondata sulla “realizzazione e gestione di infrastrutture strategiche, la rimozione di barriere all’entrata nei mercati, la concorrenza e i valori sociali”.

·         Spinta sull’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.

·         Introduzione di un Hub del turismo digitale, con risorse per 2 miliardi e 400 milioni da impiegare nel progetto Turismo 4.0.

·         Investimento di 1,25 milioni per cinque anni su 480 progetti presentati da giovani ricercatori, in modo da offrire quelle opportunità da sempre negate alle eccellenze italiane nel campo della ricerca, arginando il fenomeno della “fuga di cervelli” all’estero.

·         Spinta all’occupazione giovanile under 35 con investimenti per la creazione di nuove imprese.

·         Istituzione di un Centro di eccellenza per le epidemie. A tal proposito il Pnrr afferma: “L’andamento delle epidemie nel XXI secolo segnala la necessità di un’attenzione particolare alla circolazione e diffusione dei virus, in particolare dovuti a fenomeni di spillover. L’individuazione, su base nazionale competitiva, di un centro di eccellenza per le epidemie consentirà una più pronta e efficace risposta della comunità scientifica nazionale rispetto al sequenziamento dei virus e alle correlate esigenze di ricerca e sviluppo per la cura e il contenimento delle conseguenti malattie”.

Se ciascun punto contenuto in questo progetto dovesse avviarsi alla realizzazione, come auspicato e deciso dal CDM, allora l’aspetto dell’Italia si appresterebbero davvero a cambiare radicalmente ed efficacemente, portando il Paese ad una svolta epocale, dal respiro davvero europeista e progressista.

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