L’America intera stava ancora esultando per la condanna all’ex agente di polizia Chauvin, colpevole dell’omicidio di George Floyd, quando è arrivata la notizia della morte di una adolescente afroamericana, uccisa da un poliziotto in Ohio, a Columbus.
La vicenda stride fortemente con le ultime parole di Biden che, a proposito della morte di Floyd, ha dichiarato: “Oggi abbiamo compiuto un passo avanti contro il razzismo sistemico, che è una macchia per l’anima del nostro Paese”.
E invece, pare che di passi in avanti bisognerà farne ancora molti. Secondo le prime ricostruzioni, nel pomeriggio del 20 aprile, a Columbus un agente ha ucciso a colpi di arma da fuoco l’adolescente mentre rispondeva a un tentativo di accoltellamento.
La ragazzina uccisa si chiamava Makiyah Bryant e aveva 15 anni. Viveva in una famiglia adottiva nelle vicinanze. La Polizia, allertata da una chiamata di emergenza, è arrivata sul posto e ha trovato diverse persone di fronte al giardino di una casa. Nel video della body cam di un agente si vede chiaramente la ragazza che, brandendo un coltello, si avventa contro un’altra donna che cade all’indietro. Così un poliziotto ha aperto il fuoco sull’adolescente, che è caduta contro un’auto parcheggiata.
Le immagini mostrano quello che appare come un coltello da cucina a terra, vicino alla ragazza. Inutile la corsa all’ospedale, dove Makiyah è stata dichiarata morta. La zia ha raccontato ai media locali che la nipote aveva litigato con qualcuno nella casa adottiva e che aveva un coltello, ma che l’aveva gettato a terra prima di essere colpita diverse volte da un agente.
La Polizia riferisce che l’agente che ha colpito Makiyah, ha sparato solo per difendere un’altra giovane che stava per essere aggredita col coltello.
Il poliziotto è comunque stato sospeso, in attesa della conclusione delle indagini.