giovedì, 18 Aprile 2024

Fuoco e fiamme sul coprifuoco

Il No del Governo potrebbe essere un "ni", se fosse confermata l'idea di una "revisione" del Decreto entro i prossimi 15 giorni, ipotesi che rimetterebbe in gioco la possibilità di prorogare il coprifuoco alle 23. Una sorta di "tagliando di metà maggio".

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Sul coprifuoco si infiamma il dibattito politico. Draghi vince il primo duro scontro e conferma: tutti a casa entro le 22. Almeno fino al 1° giugno. E la Lega si astiene nel Consiglio dei Ministri. “Un precedente grave”, commenta il Premier, mentre serpeggia il timore che Salvini si defili pian piano, perché su un tema così importante non ci si dovrebbe astenere.

Niente prolungamento, come reclamato dai ministri del Carroccio, del coprifuoco. E come auspicato da tutti gli italiani. Di qualsiasi colore politico. Di qualsiasi età e latitudine. Il coprifuoco resta, con buona pace della Lega, dei ristoratori e dei loro clienti. Si cena alle 19:30, massimo alle 20 e, poi, ritirata. 

E va bene, ma almeno si riaprano i ristoranti al chiuso da metà maggio. No, Draghi la spunta anche su questo, si riapre dal primo giugno.

È un “no” che potrebbe essere un “ni”, se fosse confermata l’ipotesi di una “revisione” del Decreto entro i prossimi 15 giorni. Una possibilità che rimetterebbe in gioco la possibilità di prorogare il coprifuoco alle 23. Una sorta di “tagliando di metà maggio”. Sempre “se i dati epidemiologici lo permetteranno”.

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