La Fondazione Arezzo Wave è da anni un punto di riferimento assoluto per i giovani musicisti nazionali. Ogni anno, grazie alla sua rete di collaboratori sparsi su tutto il territorio nazionale, lancia il concorso dedicato a progetti musicali emergenti, un contest che in passato ha scoperto band del calibro di Negramaro, Negrita, Bandabardò per fare qualche nome. Una risposta significativa al dilagare dei talent show, qui si suona veramente. Malgrado le difficoltà e la situazione che ha paralizzato tutto il settore dello spettacolo, il festival non vuole arrendersi ma rilancia la sfida approfittando dei 700 anni di Dante. Ne abbiamo parlato con il responsabile, nonché storico direttore artistico, Mauro Valenti.
“La nostra rete nazionale è in piena attività – afferma il patron del festival – siamo l’unica realtà presente in ogni regione d’Italia con i nostri responsabili che hanno il compito di scoprire i nuovi talenti. Sono anni che lo facciamo e in questa edizione abbiamo creato più possibilità di partecipazione, creando nuove categorie. Da quella di base, dove tutti posso iscriversi inviandoci il materiale a quella dedicata ai nostri amici di seconda generazione Ius Soli, poi quella dedicata alle scuole, ai più giovani con la Music School”.
“Quest’anno abbiamo rilanciato, finendo su tutti i giornali, anche esteri, perché abbiamo inserito un concorso nel concorso, una sfida per i 700 anni dalla morte Dante – aggiunge entusiasta – che ironicamente abbiamo chiamato Dante Rock: Infine riuscimmo a vedere le stelle. Prendendo spunto da un grande artista, Caparezza, che è stato tra i protagonisti in tanti anni di edizioni del festival, ecco lui ha creato un pezzo dedicato ad un personaggio della Divina Commedia, dall’Inferno, si chiamava Filippo Argenti e lui mise, come suo calembour classico, come titolo Argenti vive. Partendo da una citazione dall’Inferno, dalla Divina Commedia, di questo personaggio fiorentino, Caparezza poi ha sviluppato tutto il brano con la sua ironia, fantasia e creatività”.
“Abbiamo preso spunto da lui per chiedere ad i nostri amici musicisti di fare una cosa simile, aperto a tutti i musicisti in Italia, anche quelli che hanno vinto nelle passare edizioni, è una sfida che ha colpito anche musicisti titolati, come Paolo Benvegnù o Petra Magoni, un premio di mille euro andrà al migliore nonché la possibilità di poter calcare palchi importanti, non ultimo quello di Arezzo Wave che speriamo vivamente di portare in presenza a novembre, dal vivo ed in grande stile” prosegue.
“Quest’anno ha vinto in nazionale un gruppo di Roma, Le Cose Importanti, che a novembre suoneranno a Parigi per Arezzo Wave, nell’Istituto italiano di cultura, un luogo prestigioso, questo per far capire che noi sosteniamo la carriera artistica dei nostri musicisti italiani, li sosteniamo non solo a casa, ma vogliamo farli conoscere anche all’estero – sottolinea -. Siamo contenti che negli anni tanti artisti ormai famosi siano usciti dal nostro contest e che il contest dopo tanti anni ancora oggi è totalmente gratuito”.
“Poi la nuova edizione sarà speciale, sicuramente per i 700 anni di Dante vedremo in Toscana manifestazioni ovunque, ci sarà sicuramente tantissima gente che andrà vestita in giro con abiti medievali, sicuramente si ripercorreranno itinerari, ricorrenze folcloristiche, noi abbiamo invece puntato sulla creatività dei nostri artisti, in un momento così difficile, magari viene fuori qualcosa di veramente originale, sperando magari di vedere le stelle, che poi è io nostro sottotitolo di quest’anno. In Nuova Zelanda hanno già ripreso a fare i concerti senza mascherina – conclude -, io spero che ritorneremo presto alla normalità anche noi”.
Insomma per tutti i musicisti che hanno la voglia di emergere non resta che iscriversi al contest di Arezzo Wave. Tutte le info e bando sono sul sito della Fondazione.