Il sequestro ha permesso di intercettare articoli che, se immessi nei canali di vendita, avrebbero costituito un profitto illecito per più di 400.000 euro.
I pugnali e le katane, forgiati con punta tagliente e con doppia lama, erano contenuti in confezioni che rappresentavano immagini di paramilitari in azione, facendo chiaro riferimento ad un uso non domestico. L'uomo è stato denunciato per detenzione e vendita non autorizzata di armi.
I due sequestratori avrebbero legato a una sedia la vittima bloccandogli polsi e caviglie. Avrebbero poi iniziato a prenderlo a schiaffi, sputargli e minacciarlo con un coltello. Il 13enne sarebbe anche stato cosparso di acqua intrisa di olio con la minaccia di essere bruciato vivo.
Le aziende dal 2017 al 2021, hanno beneficiato complessivamente di 30 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti oltre all’IVA indebitamente detratta per 4 milioni di euro. Al termine delle attività investigative l Autorità Giudiziaria ha chiuso le indagini su ulteriori 23 persone, tra imprenditori e prestanome.
Il tonno rosso sequestrato è stato giudicato non idoneo al consumo umano dal medico veterinario della Asl. Data la mancanza di “etichettatura” sarebbe stato immesso nella legittima filiera commerciale, dove gli esemplari di tonno rosso sarebbero andati ad alimentare il mercato illegale.
La Guardia di Finanza ha sequestrato a BRT e Geodis rispettivamente 44 e 37milioni di euro. Le due società sarebbero accusate di frode fiscale e manodopera illecita.
Durante una perquisizione in casa dell'allora parroco furono ritrovati 170mila euro in contanti, in buona parte donati per eseguire lavori di ristrutturazione. La restituzione è stata più volte chiesta, senza alcun risultato, da qui la querela e il sequestro.
Durante i suoi concerti, sul palco, bandiere delle Brigate Rosse e brani con espliciti riferimenti al gruppo terrorista. I Carabinieri hanno sequestrato materiale informatico indispensabile per la prosecuzione delle indagini.
Vittime persone in gravi difficoltà economiche, acuite a seguito della crisi pandemica da covid19. Tra queste, alcuni imprenditori, di cui lo stesso aveva contezza delle difficoltà economiche che li attanagliavano, con l’applicazione di tassi di interesse annuale che hanno raggiunto anche il 430%.